venerdì 11 gennaio 2008

21 dicembre 2012: il giorno della rinascita?

E i Discepoli chiesero: "Profeta, dove possiamo apparecchiare per la Pasqua?". Gesù intreccio il suo sguardo con il loro. Uno sguardo intenso, come lo diventava sempre quando dalla sua bocca stavano per uscire parole miliari. Poi disse: "Andate alla case del portatore d'acqua, salite al piano superiore e lì apparecchiate per la Pasqua".

Secondo alcuni studiosi queste parole, tratte dai Vangeli, devono suggerirci alcune deduzioni: la Pasqua è il giorno della Resurrezione, della Rinascita e Gesù, ai suoi seguaci, indica la casa del portatore d'acqua come il luogo in cui recarsi per onorarla. Perché?

Secondo il longo computo dei Maya, l'Era che stiamo vivendo sta per terminare. Stiamo per uscire dall'epoca dell'Oro e ci apprestiamo ad entrare in quella dell'Acqua. Dell'Acqua!
Dell'Acqua perché quella in cui stiamo entrando è l'Era dell'Acquario secondo i complessi cicli precessionali a cui la Terra è soggetta vista la sua forma non perfettamente sferica e il suo asse leggermente inclinato.


La terza dinastia egizia costituì una vera e propria parentesi sopra le righe rispetto al resto dell'evoluzione di quel grande popolo. Cheope, Kephren e Micerino furono capaci di erigere monumenti megalitici come le piramidi presenti nel pianoro di Giza, alle porte del Cairo. Prima di loro si costruivano grandi mastabe sovrapposte come la piramide a gradoni di Dashur. Dopo di loro sono stati costruiti cumuli da sabbia e maceria. Oggi, a distanza di 5000 anni, ancora non siamo in grado di dire senza incertezze come abbiano fatto, gli egizi della Terza dinastia, a trovare la via di un tale progresso tecnologico.

Su una cosa, però, sembrano cominciare ad emergere delle certezze nello studio del pianoro di Giza: i suoi monumenti sono stati costruiti in funzione di un allineamento con le stelle. In funzione di come appariva la cintura di Orione 12.450 anni prima di Cristo. Non come appariva a loro ma come era apparsa ai loro lontanissimi predecessori. Errore? Probabilmente no. Perché allora?

Maya e egizi, hanno vissuto in epoche diverse e separati da migliaia di chilometri. Eppure condividevano l'ossessione per l'astronomia. Entrami hanno dimostrato di conoscere il complesso ciclo precessionale. Della precessione degli equinozi. Entrambi, attraverso la costruzione di monumenti megalitici in grado di resistere alle sfide del tempo, ci hanno indicato la ripetitività di di alcuni eventi che riguardano la Terra. Eventi lontanissimi da loro.
Gli egizi della terza dinastia sembrano indicarci con Giza una data fissabile in un periodo compreso tra i 14.500 e i 15.500 anni fa. I maya indicano con lo Tzolkin, il calendario del lungo computo o delle Era, una data che dista da quella indicata da Giza circa 15.000 anni: il 21 dicembre 2012.

Maye e egizi presentano anche numerose e sorprendenti connessioni con le radici cristiane. Gesù, Horus e Quetzalcoatl sembrano condividere molto, a cominciare dall'essere nati da una madre non fecondata naturalmente. Maya, egizi e cristiani condividono anche la descrizione di una grande catastrofe. Una catastrofe accaduta circa 15.000 anni fa. Una enorme inondazione. Un diluvio universale.

Quell'inondazione potrebbe essere stata la causa della scomparsa di una grande civiltà. Una civiltà descritta con nomi molto simili in tutto il mondo: la civiltà di Atlantide. I sopravvissuti alla catastrofe potrebbero poi essere venuti in contatto con altre civiltà aiutandole a progredire con forti accelerazioni tecnologiche. In cambio del sapere avrebbero incentivato la costruzioni di monumenti megalitici. Enormi indicatori stellari. Pagine di testi sacri scritti nella pietra, secondo il linguaggio universale degli astri. Un linguaggio comprensibile a tutti, in ogni epoca.

Giza, quindi potrebbe indicare la data della loro scomparsa, della scomparsa di Atlantide. Che cosa potrebbe indicare, invece, lo Tzolkin? Se ciò che è successo ad Atlantide fa parte di una trasformazione ciclica che la Terra subisce ogni 15.000 anni, allora potrebbe essere un monito: state attenti uomini, ciò che è successo a noi potrebbe succedere anche a voi.
Ciò che è successo agli atlantidei 15.000 anni fa potrebbe ripetersi con l'approssimarsi del 21 dicembre 2012.

Ma cosa potrebbe succedere alla Terra di così drammatico e ciclico?
Gli equilibri della Terra si basano sui suoi campi magnetici. Sull'equilibrio dei poli. Oggi sappiamo che nel passato il nostro pianeta è stato soggetto ad inversioni dei poli magnetici. Per fortuna o per sfortuna questi eventi sono talmente lontani da noi che è impossibile sapere che cosa hanno comportato. E' molto improbabile che l'inversione di polo nord e polo sud magnetici lasci il pianete e i suoi abitanti indifferenti.

Il 21 dicembre 2012 potrebbe attenderci, tirando le somme, l'inversione dei poli magnetici terrestri. Il polo nord magnetico ha già iniziato a spostarsi da anni e, ultimamente, ha subito un'accelerazione di deriva. Stiamo ignorando un fenomeno che potrebbe costarci l'estinzione? E' possibile che i cambiamenti climatici in corso altro non siano che i primi campanelli d'allarme? La punta dell'iceberg che potrebbe travolgerci?

"Rebus, questioni di conoscenza", la trasmissione curata e condotta da Maurizio Decollanz su Odeon e Odeon SAT (Sky827) dedicherà due puntate ai Maya e alla loro profezia sul 2012. Venerdì 18 e 25 gennaio alle 21.30.

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