L'altra, quella di chi "pensa", è mossa da un'istintiva sete di conoscenza, la quale risiede come un seme, in ognuno di noi. Tante piccole cose fanno sì che questo seme venga innaffiato durante il regolare corso della vita, senza che noi ce ne possiamo accorgere.
"Diventa qualcuno" è lo scopo che l'Elite dominante (oggi nota come Sistema, data la vastità tentacolare degli strumenti che ha affinato nel corso dei millenni) ha imposto all'Uomo, nel susseguirsi delle sue epoche passate. Ci è stato dato un senso e il prezzo è il nostro silenzio. E' come se, il "Sistema", ci nascondesse il bello del gioco, facendocene godere quel tanto che basta per tenerci impegnati (e motivati) nell'ultimare la costruzione delle piramidi, tanto care all'Elite.
"Scopri quello che già sei" è il gioco che dovremmo iniziare a giocare sin dall'infanzia. E invece, ci insegnano a fare i pappagalli. Ad imparare date, nomi e luoghi, mai i "perchè". Intrecci politici e incidenti internazionali nascondo i veri "chi" e il vero "come". I ripetuti tentativi di conquistare il mondo, onde unirlo sotto un unico governo, ci vengono "passati" come naturale svolgimento della storia, mosso dal Fato o dagli Dei di turno.
"Quando uno comincia a parlare di Dio, io non so di cosa parli, infatti le religioni, tutte, sono prodotti artificiali". Ancora Schopenahuer, a calcare il pugno sul fatto che non è stato Dio ad averci creato a sua immagine e somiglianza, ma è stata l'Elite ad aver raffigurato prima, e concettualizzato in seguito, gli Dei che l'Uomo ha venerato e che continua a temere o supplicare.
Le religioni insomma costituiscono ancora uno strumento di controllo, obsoleto ma efficace a tutt'oggi, sebbene si faccia sempre più netta la supremazia dell'home entertainment, nell'obiettivo della persuasione di massa.
Cosa fare dunque?
Beh, fino a un secolo fa, i nostri avi partivano leggermente svantaggiati. Non disponevano certo della comunicazione globale che abbiamo oggi con la rete, la quale ci permette di "incrociare" le varie versioni locali degli avvenimenti al fine di discernerne una versione più veritiera e coerente possibile. Pur senza internet, sono riusciti lo stesso, col sangue il più delle volte, ad arrestare questa "globalizzazione", nelle varie forme storiche in cui si è presentata. Non perchè ci si ostini a non voler trovare niente di buono nell'Ordine Mondiale, ma perchè i promotori di questo progetto sono, senza ombra di dubbio, le persone più malintenzionate di questo mondo. Lo erano allora e lo sono oggi.
Troppo facile etichettare come "paranoie" questi punti di vista dietrologici. Io preferisco vederli come motivata "preoccupazione". Fu nel 1961, che John Fitzgerald Kennedy intentò il Risveglio dell'America dalla morsa della Federal Bank e si spinse fino ad illustrare letteralmente il concetto di "cospirazione monolitica" globale. Questo richiamo alla libertà e all'indipendenza gli costò una pallottola nel cranio due anni dopo, nel 1963, dopo che aveva già firmato l'Ordine Esecutivo 11110, aveva già licenziato il Direttore della CIA (confinandolo a Roma) e aveva intralciato i piani dell'Operazione "Baia dei porci" (la guerra contro Cuba). Nel video seguente, il discorso inaugurale di JFK, così lontano negli anni ma così attuale, quasi da far venir la pelle d'oca, per quanto lucidamente descriva i nostri giorni:
Sua maestà Elisabetta II, la Regina d'Inghilterra, per esempio. Cosa ci fa nel 2008 ancora sul trono di Buckingham Palace? Ve lo siete mai chiesto? Chi l'ha votata? Chi gli ha dato il DIRITTO? Quando siamo nati, la Regina era già lì, ovviamente. Ora ci sembra una cosa del tutto naturale, come se facesse parte di un "naturale" ordine delle cose.
Eppure di naturale non ha proprio niente. Il suo sangue "blu", è la testimonianza del succedersi ininterrotto del DNA reale (o divino, come inculcavano un tempo) al comando del Pianeta. Cosa vorrà la Regina per i suoi sudditi? Dovremmo iniziare a chiedercelo perchè, con la favoletta della "funzione puramente rappresentativa" dei Reali d'Europa, ci hanno fatto perdere il contatto con la vera realtà delle cose. Le monarchie europee sono una "tavola rotonda" cui siedono famiglie dinastiche senza nazione. Non combattono tra di loro (o se lo hanno fatto, sono giunti alla saggia tregua), piuttosto convivono al potere e cooperano per la realizzazione del Pianeta Prigione.
La cosa paradossale è che il NWO non lo realizzeranno di mano propria, lo hanno fatto costruire interamente ai sudditi stessi. Gli serviamo per costruire la prigione, i suoi sistemi di controllo e quelli di sicurezza. Un tempo dovevano usare le fruste e le catene, poi sono passati alle armi e gli eserciti. Sebbene il risultato sia stato sempre la caduta dell'Impero, le famiglie al potere hanno potuto imparare, da questi errori, una lezione fondamentale: la violenza sulla pelle, il sentimento di schiavitù, il dolore e la sofferenza alimentano nell'Uomo un fuoco di ribellione in un crescendo che finisce per spazzare via tutto.
Hanno capito che serviva ben altro. Per non farci desiderare la libertà, hanno sostituito la costrizione schiavista con l'ILLUSIONE della libertà ed ecco come siamo arrivati nell'Era della Propaganda. Vogliono farci amare il Sistema, in tutte le sue sfaccettature, in modo che siano i sudditi stessi a difenderlo dagli eventuali attacchi di ribellione e, anzi, affinchè nel lungo periodo la ribellione svanisca definitivamente dalle prerogative umane.
Vogliono inculcarci l'apatia. L'atteggiamento di minima resistenza.
E noi remeremo contro, cercando di riacquistare la consapevolezza delle nostre potenzialità individuali, il controllo sulla nostra volontà e le scelte per il nostro futuro.
I tempi sono maturi.
Saluto i lettori di Mondo Mistero, DoubleMarkez che mi ha invitato a scrivere, Schottolo e gli altri amministratori. Ma soprattutto saluto chi passa di qui per caso ed innaffia il proprio seme del Risveglio, consapevole, o no, che sia.
"Anch'io son giunto alla fine, e ho la soddisfazione di vedere, al termine delle mie fatiche, che la mia opera comincia ad esercitare la sua azione, fiducioso altresì che questa, come afferma un antico detto, sia tanto più a lungo durevole quanto più tardi è cominciata."
- Arthur Schopenhauer
Nessun commento:
Posta un commento