Inauguro questo post con delle scuse.
Purtroppo mi sono dovuto assentare e non ho potuto così scrivere sul blog per qualche giorno di troppo.
E' ufficiale.
La nostra democrazia è in estremo pericolo.
E questa volta ci sono tutte le prove per dimostrarlo.
In precedenza abbiamo trattato temi che visti dal di fuori potevano sembrare da "paranoici" oppure "fantascientifici", pertanto la maggior parte delle persone etichettava come "bufala" tutto quello che era lontano dal loro mondo.
Il 13 dicembre i capi di stato che fanno parte dell'unione europea si riuniranno per firmare il "Trattato di Lisbona", in cui si prevede una maggiore tutela per i diritti dell'uomo e delle riforme sulla energia nucleare.
Sembrerebbe tutto a posto, ma a piè di pagina c'è una piccolissima clausola che si attivera non appena i capi di stato porranno la loro firma sul foglio.
La clausola dice: «La pena di morte è abolita eccetto che in caso di guerra, di disordini, di insurrezione».
Questo è ineccepibile, i nostri capi di stato stanno per reintrodurre la pena di morte nell'UE e noi non ne sappiamo niente!
Dal punto di vista giudiziario tutto questo è ineccepibile!
Se mai in Italia si dovesse instaurare una dittatura lo stato invece di tutelare il cittadino gli andrebbe contro. Poi chi può avere il diritto di decidere quando la situazione diventa così calda da potersi definire "insurrezzione o disordini"?
Chi avrà il compito di giudicare una cosa così grave?
Questo fatto avvalora la tesi di tutti quelli che considerano il mondo occidentale prossimo ad una dittatura "globale" ed "unilaterale" e che noi cittadini siamo costretti a fare il ruolo delle vittime eleggendo noi stessi i nostri carnefici.
Esagerato?
Forse, basta aspettare un poco di tempo e vedremo i risultati.
Bisogna far presente però che anche attualmente gli organi militari hanno la possibilità di condannare qualcuno a morte, ma solo in caso di una guerra o crimini legati ad essa, ma in precedenza non si era mai parlato di "pena capitale" in caso di "disordini o insurrezzioni".
E i media?
I media tacciono come sempre, degni della pèeggiore dittatura mai vista sulla faccia della terra. Ai tempi del fascismo se eri un giornalista controcorrente eri morto, se parlavi in modo divewrso dal "partito" venivi ucciso come Matteotti.
Nel regime Maoista accadeva la stessa cosa, mentre oggi in Cina le info vengono occultate come accade oggi in Italia. Se vai in Cina e cerchi su Google il nome "Dalai Lama" non esce nessun risultato, cosicchè la popolazione possa restare nell'ignoranza... Invece qui in Italia le info ci sono, ma fanno di tutto per far tacere chi sà qualcosa.
Per approfondire il tema della reintroduzzione della pena di morte in Europa visitate queste pagine web:
http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?t=413614
http://www.effedieffe.com/content/view/2870/165/
http://www.pressante.com/index.php?option=com_content&task=view&id=936&Itemid=32
L'ancient regime è vicino.
La verità è la nostra libertà, ora come non mai.
1 commento:
eheheh!lo so che è monotona la cosa,sono sempre il malak,alla fine fai bene,ci stai mettendo molto impegno per far svegliare le persone dal torpore,come tutti gli altri autori del blog,comunque tornando all'articolo:
-Chi avrà il compito di giudicare una cosa così grave?
-per me dovremmo essere noi del popolo o meglio il 95% dell'umanità che di solito si fa guidare dal rimanente 5% a riconsiderare la vita umana come un qualcosa di prezioso e restituire quella dignità che oggi sta venendo meno,e i "giudici" di tale scelta dovremmo essere noi,visto che questa scelta di rimettere in vigore la pena di morte è dedicata principalmente a noi del popolo,siamo noi che dobbiamo prendere in mano il timone e dire no alla pena di morte e torglierli il potere di decidere senza consultarci.
E i media?ovviamente diffondere informazione libera e onesta è molto rischioso,ma sarà ancora più rischioso e letale se si tace,si minimizza e si manipola la questione solo per far si che l'opinione pubblica approvi tale scelta e la faccia diventare una cosa normale,perchè i marinai della vita siamo noi!
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