martedì 15 aprile 2008

Marchiati alla nascita?

"Ma siete matti!!", "Questa è fantascienza!", "Lo fanno solo per i cani!"...
Queste erano le frasi che accoglievano chi tentava di mettere in guardia il popolo riguardo alla possibilità in cui, alla nascita i bambini venissero dotati di microchip, dicono fonti ufficiali "per ritrovarli in caso di fuga o smarrimento del piccolo".
Naturalmente le cose che alcuni denunciavano si sono rivelate più che reali.
Sul sito del quotidiano "Il Giorno" esce una notizia molto interessante da questo punto di vista.

"IL CHIP CHE SALVA I NEONATI"

Milano, 11 aprile 2008 - "Come evitare scambi di bimbi in culla? A volte non bastano i braccialetti e così in Mangiagalli sono partiti i test per un nuovo dispositivo". E' quanto si legge sulle pagine di cronaca milanese di un quotidiano nazionale. "Sulla 'molletta' ombelicale, quella che viene utilizzata per tagliare e chiudere il cordone dei neonati, sarà istallato un micro-chip munito di un rilevatore magnetico.

Il nuovo marchingegno, messo a punto da Fabio Mosca, il primario neonatologo, permetterà di avere sempre sotto controllo la situazione, evitando errori nella identificazione dei piccoli, ma anche di sapere esattamente in quale punto dell´ospedale si trovano - prosegue l'articolo -. In pratica, gli spostamenti interni saranno vigilati da una centralina, che darà l´allarme nel caso in cui il neonato venisse portato via dall´ospedale senza l´autorizzazione della madre". "Il nuovo dispositivo, che i medici definiscono 'clamp ombelicale', si sperimenta in Mangiagalli ma una volta messo a punto sarà utilizzato anche al Buzzi - continua ancora l'articolo -. Questi due ospedali garantiscono 10.500 parti l´anno e con una 'produttività' così elevata il rischio di scambiare i neonati in culla cresce in maniera esponenziale. Proprio per questo, la Mangiagalli ha deciso di andare oltre il tradizionale braccialetto".

"Di questa novità si è parlato ieri in Regione, quando il presidente Formigoni ha annunciato lo stanziamento di 50 milioni di euro che serviranno a dare vita al primo 'ospedale poli-centrico materno infantile', frutto della collaborazione tra la Fondazione Policlinico-Mangiagalli e il Buzzi - si legge sul quotidiano -. In via Sforza, verrà costruito un nuovo monoblocco mentre al Buzzi saranno riqualificati il day hospital, le sale operatorie e il servizio di patologia neonatale. Entro il 2009 apriranno infine tre nuovi reparti per i piccoli: oculistica, neurochirurgia e neurologia.

[...]

Naturalmente questo microchip sarà dotato di pile al litio, che a lungo andare creeranno problemi nel bambino, che in futuro vedrà limitata la sua libertà, naturalmente non potrà andare dove vuole perchè ci potrebbe sempre essere qualcuno a sorvegliarlo... Sopratutto se in futuro diventasse un politico o giornalista scomodo...
Senza contare che questo chip potrebbe essere usato come antenna, senza pensare alle radiazioni che esso atrarrebbe a sè...
Caso strano il braccialetto non basta più, anche se è da anni che si usa ed ha sempre fornito relativa sicurezza alle madri.

Sicurezza o sorveglianza?

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