venerdì 21 marzo 2008

La battaglia di Los Angeles

Los Angeles:
C’è stato un avvistamento sessantasei anni fa che non ha avuto il risalto che secondo me merita, anche perché presenta tutta una serie di prove a sostegno davvero notevoli.Mi riferisco a quella che viene impropriamente detta la battaglia di Los Angeles avvenuta mercoledì 25 febbraio 1942.
Lo possiamo definire il più grande avvistamento ufologico di massa della storia più recente.
La sua stranezza poi, viene corroborata dal fatto di non essere “inquinata” da nessuna moda o pregiudizio ufologico, infatti si verificò cinque anni prima di Roswell e del cruciale avvistamento di Kenneth Arnold da cui si fa risalire la data di nascita dell’ufologia. Insomma molto prima della moderna era ufologica se cosi possiamo dire.
Ma vediamo di percorrere passo a passo tutta la sequenza drammatica di quegli avvenimenti. Il mondo era in guerra e l’America era ancora sotto shock per l’attacco di Pearl Harbor, avvenuto due mesi prima (7 dicembre 1941). La vita era davvero difficile e come possiamo immaginare i nervi erano a fior di pelle.

Quel 25 febbraio, l’aurora stava cominciando ad impallidire il cielo di Los Angeles, portando la luce su una notte insonne e carica di paura del nemico nipponico, allorquando un enorme (astronave?) scambiata per un aereo giapponese fu intercettata da una moltitudine di riflettori della 37° Brigata di Artiglieria Costiera che parve comparire dal nulla inondando una piccola zona del cielo come una torcia luminosa lugubre e irreale. Il cielo invernale era limpido e faceva molto

freddo.
La nave pareva stazionaria sulla verticale delle città di Culver City e Santa Monica. Immediatamente la contraerea ( una ventina di batterie) aprirono il fuoco esplodendogli contro più di 2000 proiettili da 500 grammi e il tutto avveniva sotto gli sguardi atterriti di migliaia e migliaia di persone infreddolite uscite all’aperto per vedere “l’invasore”. L’intercettazione di questo grande oggetto circolare (così fu descritto da chi lo osservò) gettò immediatamente Los Angeles e buona parte della California del Sud in un totale oscuramento da bombardamento aereo. Nelle strade i responsabili della protezione civile e gli ufficiali della contraerea si muovevano in nervosa e febbrile corsa da un punto all’altro della città nell’intento di respingere l’invasore.

Alla fine si conteranno la bellezza di sei morti e certo numero di feriti per la caduta dal cielo dei proiettili esplosi verso l’oggetto. Infatti caddero dal cielo proiettili e frammenti di bossoli su case, strade e palazzi per chilometri e chilometri.
Si muoveva alta nel cielo fluttuando leggermente secondo un tragitto che partiva inizialmente dagli studio della Metro Goldwin Mayer di Culver City.
Tutti videro e avvertirono lo scoppio delle detonazioni delle artiglierie e il fischio caratteristico dei proiettili traccianti, che secondo i militari erano andati sicuramente a colpire il bersaglio in volo, ma che non avevano provocato alcunché.
Nella foto, che fu scattata all’epoca e che ha fatto il giro del mondo, si vede chiaramente la parte del cielo di Los Angeles come appariva all'altezza del tiro incrociato.
All’interno del bagliore delle esplosioni e dell’illuminazione dei riflettori, si nota molto
distintamente la forma dell’astronave.
Si vede nettamente un grosso oggetto volante, che sembra per niente in difficoltà mentre su di lui si abbattono tutti quei colpi. Un’altra cosa strana è che i fasci di luce dei riflettori avrebbero dovuto proseguire oltre se non ci fosse stato nulla nel punto dove si “vedeva” l’oggetto, invece i fasci erano, come dire, deviati o meglio bloccati da una massa in volo. Volo che era alquanto strano, perché si muoveva in modo diverso da tutti gli aerei dell’epoca (ma anche di oggi) poiché si muoveva lentamente e a bassa velocità, addirittura in alcuni momenti pareva fermo.
Come detto le perdite si contarono, ma a terra. Alla fine molto lentamente e fluttuando si diresse verso Long Beach prima di scomparire per sempre.
Il 26 febbraio sul quotidiano Los Angeles Times, in un articolo in prima pagina e a caratteri cubitali, fu fatta una descrizione dell’avvenimento e dell'UFO.
Se ne deduce la notevole sensazione di panico ed emozione provata in quella indimenticabile notte.


Riportiamo fedelmente il resoconto.

"L'Esercito dichiara che l'allarme è reale"
" Una folla infreddolita guarda il cielo illuminato dai colpi dell'artiglieria.
Le esplosioni forarono l'oscurità come piccole stelle fiammeggianti... le luci dei riflettori sembrano dita protese a scrutare il cielo notturno... Urlano le sirene antiaeree... "Prendete quegli sporchi invasori! " e ovunque echeggiano le grida dei militari e della polizia.
Ma l'oggetto nel cielo si muoveva lentamente, catturato al centro delle luci come il mozzo della ruota di una bicicletta circondato dai raggi splendenti.
Il fuoco sembrava esplodere in cerchio tutto attorno al bersaglio.
Gli astanti, tremanti al gelo del primo mattino, comunque non hanno avuto la possibilità di vedere un solo velivolo precipitare o bombe sganciate.
"Forse è solo un'esercitazione", ha rimarcato qualcuno.
"Test un accidente! " è stata la risposta.
"Non spari in aria tutto quel metallo a meno che non stai cercando di tirare giu' qualcosa. "
"L'oggetto bersagliato continuava a muoversi fiancheggiato dalle esplosioni vermiglie, mentre le casalinghe, avvolte dalle loro vestaglie, rabbrividivano e guardavano quella scena terrificante."
Dunque si sa per certo che non si era trattato di un falso allarme, ma allora che cosa ha attraversato lo spazio aereo di Los Angeles?
Chi era l'intruso?
Il comando di San Francisco confermò la presenza sulla costa Sud di aeromobili non identificati, si registrarono due dichiarazioni ufficiali della Marina di Washington: nella prima si minimizza il fatto, tramite dichiarazione del Segretario Frank Knox, con i "nervi scossi" della popolazione. Nella seconda si afferma: "L'aereo che ha causato il blackout nell'area di Los Angeles per diverse ore questo mattino non è stato identificato".
Il Quartier Generale della difesa occidentale dell’esercito dichiarò che l’oscuramento e le azioni contraeree furono dovute all’intrusione di un oggetto non identificato avvistato sull'area della baia.
La città fuoscurata oscurata dopo l’ordine di sbarramento antiaereo giunto dal 14° Comando Intercettore - dalle 2:25 alle 7:21 del mattino dopo che un precedente allarme giallo delle 19:18 era rientrato alle 22:23.
L’oscuramento si protendeva concretamente fino al confine messicano e oltre, nella San Joaquin Valley. Si afferma che non furono sganciate bombe e non furono abbattuti aerei e comunque non vi furono da parte dell’intruso azioni ostili.
Fu nel 1974 che, grazie alla legge Freedom of Information Act (F.O.I.A) che come sappiamo obbliga il governo americano a declassificare i documenti che non riguardano la sicurezza nazionale, venne reso pubblico un promemoria segreto del generale George Marshall, spedito al presidente Franklin Delano Roosevelt. Il segretario generale disse che si trattò di aerei non identificati e non appartenenti alle forze armate americane. Avanzò l'ipotesi di un aereo civile nel deliberato tentativo di provocare il panico, ma senza spiegare come avrebbe potuto sfuggire per circa un'ora ai numerosi colpi della contraerea americana, né come avrebbe fatto a restare completamente immobile per parecchi minuti
Che cosa sorvolò il cielo di Los Angeles scatenando tutto questo? Un ufo. Oppure una delle famose armi sperimentali di Hitler che avevano forma di disco volante, le famose V7? Chissà, se nei prossimi mesi ( o anni) non saltino fuori dagli archivi militari ulteriori notizie su questo affascinante e misterioso evento.

La verità è la nostra libertà

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