Tremonti e gli Illuminati

Giovedì 6 marzo,la puntata del programma "Annozero" (in onda su RAI 2, alle ore 21.05 condotta da Michele Santoro), trattva l'argomento del carovita e delle varie crisi economiche che stanno travolgendo il mondo "globalizzato".

Durante la puntata l'ex ministro Giulio Tremonti se ne esce con una dichiarazione molto strana, sopratutto alle orecchie di chi, come i ""cospirazionisti"", si interessano di determinati argomenti, riguardanti sopratutto la formazione di un Nuovo Ordine del Mondo.



Queste sono le sue parole:



“Con la globalizzazione il lavoro si delocalizza in Cina, in Asia, dove costa meno ed è meno protetto e l’Occidente ci guadagna povertà e calo dei diritti. Il costo della vita si alza, i salari si abbassano per reggere alla competizione cinese. Il futuro diventa incerto. Cresce la paura. I danni al lavoro sono il frutto di una globalizzazione velocissima e incontrollata. Chi dice: “ci vuole più competività” è pazzo! I processi produttivi sono carichi di violenza. Era meglio il mondo di prima, meno spinto, meno fanatizzato dal dogma del mercato. Ha paura chi lavora e non vuole perdere il lavoro. Hanno paura gli anziani che vanno al supermercato e non hanno i soldi per fare la spesa (...).
Dagli anni ’90 un gruppo di “Illuminati”, BANCHIERI e POLITICI ha predicato l’età dell’oro, il libero mercato. Prima il mondo era diviso in due: l’Asia produttrice di materie a basso costo e l’Occidente importatore."



Poi aggiunge: "Solo dei pazzi potevano pensare di forzare il mondo."



E ancora: "La crisi fiscale del governo Prodi è stata causata dal meglio della sinistra degli

"illuminati" (e poi fa un chiaro rifererimento alla partecipazione di Prodi e Veltroni al Gruppo Bildergerg), che sono riusciti a combinare un errore tecnico con un errore politico: hanno annunciato il disastro quando non c'era un disastro, riuscendo a produrre proprio un disastro."



Poi dice che la soluzione a tutto questo sarebbe un NUOVO ACCORDO MONDIALE.



Guardatevi il video, La verità è la nostra libertà.